Andamento del mercato dal nostro punto di vista - Luglio 2023

Nonostante le misure di inasprimento della politica monetaria più intense degli ultimi quarant’anni, l’economia globale sta dimostrando una notevole capacità di recupero.

Panoramica globale

L’economia globale rimane solida nonostante il ciclo di inasprimento della politica monetaria più intenso degli ultimi 40 anni. I rischi di recessione sono diminuiti, anche se il rallentamento economico continua. Il ciclo economico prolungato continua, con una crescita debole o negativa prevista nei prossimi trimestri, seguita da una moderata ripresa.

I mercati del lavoro mostrano una domanda sostenuta e bassi tassi di disoccupazione, rafforzando la fiducia dei consumatori. Tuttavia, i primi indicatori economici offuscano le prospettive. L’industria manifatturiera continua a indebolirsi, così come il settore dei servizi, precedentemente forte. I costi di finanziamento più elevati e le politiche di prestito più severe stanno rallentando la crescita.

L’inflazione complessiva sta ora scendendo con la stessa velocità con cui è cresciuta in precedenza. Tuttavia, l’obiettivo del 2% fissato dalle banche centrali potrebbe essere discutibile. L’inflazione di fondo, in particolare, rimane elevata e le banche centrali potrebbero prendere in considerazione un nuovo inasprimento della politica monetaria dopo una pausa.

La varianza temporale dei cicli di inasprimento e dei loro effetti costringe i banchieri centrali a soppesare il confine tra le restrizioni necessarie e le politiche potenzialmente recessive. La situazione varia nelle diverse regioni economiche.

Eurozona

Nei primi sei mesi del 2023 l’economia dell’Eurozona mostra una sorprendente tenuta, anche se si conferma la tendenza al calo descritta in precedenza. Le debolezze dell’economia europea sono evidenti nella bassa produttività, nella debolezza delle vendite al dettaglio e nel crollo del settore manifatturiero.

Il settore immobiliare rimane sotto forte pressione e gli standard di prestito più severi ostacolano fondamentalmente la crescita. Tuttavia, la stabilità del mercato del lavoro e il significativo calo dell’inflazione sono fattori positivi. L’inflazione di fondo rimane fastidiosamente elevata nonostante l’aumento dei salari. Questa situazione pone la Banca Centrale Europea (BCE), che ha iniziato le misure di inasprimento in ritardo rispetto alla Federal Reserve statunitense, di fronte alla sfida di imporre un pesante fardello sulla tenuta dell’economia per controllare l’inflazione nel lungo periodo.

Stati Uniti d'America

Contrariamente alle aspettative, l’economia statunitense non si è contratta nella prima metà dell’anno e gli ultimi dati economici hanno superato le previsioni. Tuttavia, la crescita negli Stati Uniti è destinata a diminuire, poiché i primi indicatori segnalano un rallentamento dell’attività economica futura. Si prevede una crescita moderata nel settore dei servizi, mentre la situazione del settore manifatturiero si sta stabilizzando. Nonostante questo calo, al momento non ci sono segnali di una recessione imminente.

Il settore immobiliare rimane debole, ma le vendite di abitazioni sono in ripresa e anche la produzione industriale potrebbe aver toccato il fondo. La piena occupazione e l’elevato numero di posti di lavoro vacanti stanno rafforzando la fiducia dei consumatori. I redditi personali rimangono stabili e i risparmi possono essere ripristinati lentamente. L’allentamento della pressione salariale indica che la Federal Reserve (Fed) ha compiuto progressi concreti nella riduzione della domanda aggregata e nel contenimento della pressione inflazionistica.

Gli attuali dati sull’inflazione sono incoraggianti, ma il presidente della Fed Jerome Powell sottolinea che è troppo presto per dichiarare la vittoria nella lotta all’inflazione. La questione se il rialzo dei tassi di luglio sarà l’ultimo dell’attuale ciclo dipende molto dai dati, come indicato dalla banca centrale. Finora la Fed ha tenuto sotto controllo l’inflazione agendo in modo rapido e deciso senza provocare un forte rallentamento dell’economia. Le prospettive di un leggero rallentamento dell’economia stanno diventando sempre più realistiche.

Cina

Gli ultimi dati economici della Cina sono stati piuttosto modesti. La forte crescita del primo trimestre non si è mantenuta nei mesi successivi. Il settore dei servizi, che ha contribuito alla ripresa dopo la pandemia, mostra ora segni di debolezza. Gli investimenti e le importazioni sono in calo, il settore immobiliare ostacola la crescita e la domanda internazionale rimane debole.

Il fatto che gli indicatori anticipatori del settore manifatturiero mostrino segni di stabilizzazione, anche se in calo, potrebbe essere considerato un primo segnale positivo. Come secondo segnale incoraggiante, interpretiamo le dichiarazioni rilasciate dai rappresentanti politici dopo la riunione del Politburo di luglio. È stata sottolineata l’importanza di misure politiche mirate per ripristinare la fiducia del settore privato, stimolare gli investimenti e sostenere il settore immobiliare. Ora è importante che a queste parole seguano passi concreti per garantire una ripresa sostenibile e stabile.

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